Abiti da cerimonia: vincono tradizione e qualità. La storia del brand Quintino Orefice.



Anno 1351. Nella Chiesa di Sant’Eligio al Mercato a Napoli nasce la Confraternita dei Sartori. Segno di un mercato vivace, già all’epoca. Quella dell’eleganza partenopea e campana diventerà poi per secoli un segno distintivo per tutto il mondo. Ancora oggi, quando Financial Times e New York Times ne decantano l’eleganza e l’unicità.

È in particolare l’abito da cerimonia a vincere, su tutto. Lo raccontano le storie di tante aziende che nate e partite da Napoli e dalla Campania hanno saputo conquistarsi una fetta importante del mercato nazionale, esportando il Made in Italy anche all’estero.

È la storia del brand Quintino Orefice e della sua tradizione trentennale. Brand che malgrado la concorrenza spietata dall’estero, vince puntando su qualità e attenzione al cliente.

Abbiamo incontrato i gestori per farci raccontare questa eccellenza napoletana.



La tradizione dello stile campano e i 30 anni di Quintino Orefice


A certificare la salute del business delle cerimonie in Italia ci pensa la Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Analizzando i dati di Registro Imprese e Istat, l’ente meneghino ha certificato che le imprese attive in tutti i settori legati alle nozze hanno visto una crescita del 3,4%. Sono quasi 57mila le attività nel settore (56.692 per essere precisi).

E gli abiti giocano un ruolo di primordine, malgrado la grossa crescita di aziende organizzatrici di feste e cerimonie (+9,4% nel periodo considerato): sono infatti 22.400 le imprese che ideano, confezionano e rivendono abiti da cerimonia, con un incremento dell’1,9%. La Campania è decisamente leader nel comparto: 8.300 le aziende, seguite da Lombardia, con 7mila, e Toscana, 6.360.

Un pezzo importante di questa tradizione campana è il brand Quintino Orefice, con i suoi 30 anni di storia. I segreti del settore si tramandano di padre in figlio. Oggi è Carmine Orefice a tenere in mano le redini dell’azienda. Lo fa con passione, puntando tutto sulla qualità:

«Il nostro settore principale è quello che riguarda prettamente le cerimonie e in particolare la moda uomo: sposo e invitati. Siamo sia produttori che rivenditori, abbiamo un magazzino a Casandrino, in provincia di Napoli, da cui partono i vestiti a marchio Quintino Orefice per raggiungere buona parte dell’Italia. Negli ultimi anni siamo arrivati anche all’estero: alcuni clienti sono in Spagna».

I prodotti sono fieramente Made in Italy, realizzati completamente a Napoli:

«Napoli è la patria della sartoria, qui ci sono i maestri del mestiere. Noi non abbiamo una produzione interna: curiamo tutto il processo di ideazione, dalla modellistica, allo stile, al design, alla scelta di tessuti e tinte di colore. Tutta la progettazione è realizzata dai nostri professionisti qualificati. Ma la cucitura è affidata a laboratori esterni, tutti napoletani».

Ogni cosa è studiata perché “l’abito diventi una seconda pelle”, spiegano.

Passione e cura al cliente per superare le difficoltà


Come accennato in apertura, il mercato delle cerimonie e in particolare degli abiti a esse legati sono ancora oggi un fiore all’occhiello italiano, in crescita costante. Non mancano però le difficoltà.

Le aziende italiane soffrono in particolare la concorrenza di mercati extra-comunitari:

«C’è una forte importazione dall’estero, soprattutto da Turchia e Cina. Sono tanti i negozi che rivendono questo tipo di prodotti in Italia, puntando tutto sul prezzo stracciato. Un abito importato ha un prezzo di listino che è la metà del nostro, ma c’è una perdita evidente nella qualità: alcuni modelli che importiamo sembrano “di cartone” e non c’è la cura che possiamo metterci noi, così come tanti altri brand attenti ed esigenti».

Il rimedio c’è. Anzi, i rimedi: si chiamano amore per il proprio lavoro, per la qualità, e attenzione costante al cliente.

«In questo mestiere riesce chi lavora con passione, con amore, chi crede fermamente in quello che fa. E lo fa onestamente. La qualità ancora premia: il prodotto ben curato riesce sempre a prevalere alla fine. I consumatori lo apprezzano».

Il cliente, poi, deve essere al centro di tutto:

«Noi riusciamo a difenderci perché siamo sempre attenti alle esigenze dei nostri clienti. Non agiamo come una sorta di supermarket dove il consumatore è visto come un semplice acquirente. Al centro mettiamo la persona, che proviamo a curare prima, durante e dopo l’acquisto. Il cliente sa che può contare su un’azienda complice, sul nostro appoggio costante».

Tradizione e innovazione: l’incontro con Joykos


Quintino Orefice ha una lunga tradizione, ma non è per questo chiusa all’innovazione. Il Web è un’opportunità e nell’azienda napoletana lo sanno. Ecco perché hanno scelto Joykos per affrontare la nuova sfida:

«Stiamo lavorando insieme da pochi mesi ma il primo approccio è decisamente positivo. Pensiamo che Internet sia strategico per due ragioni: la pubblicizzazione del brand e la vendita online. Attualmente nella nostra partnership con Joykos stiamo seguendo la prima strada. E i risultati sono ottimi, finora. L’idea è ora di studiare insieme al team di Joykos le opportunità offerte dall’e-commerce, realizzando una strategia ad hoc. Con l’obiettivo di perseguire anche online i nostri valori: qualità e attenzione al cliente».

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