Lucky Brothers, da San Mango Piemonte a Parigi: storia della pasticceria familiare che ha conquistato il mondo.



Di padre in figlio. Di figlio in nipote. I segreti della pasticceria campana si trasmettono da tre generazioni in Lucky Brothers. Tutto comincia negli anni ’70 quando il capostipite della famiglia Fortunato, Angelo, fonda la sua pasticceria a San Mango Piemonte, piccolo comune in provincia di Salerno, con meno di tremila abitanti.

Da questo piccolo nucleo nasce un’impresa fatta di passione, di artigianalità, di Made in Italy, che sta conquistando mezza Italia. E che oggi arriva a Parigi, grazie alla visibilità offerta dal web.

Imma Fortunato, nipote di Angelo, ci ha raccontato la storia di Lucky Brothers.



Dagli anni ’70 la pasticceria per passione


Tutto parte più di 40 anni fa a San Mango Piemonte:

«Mio nonno Angelo Fortunato ha aperto la prima pasticceria qui nel 1976, chiamandola San Mango. Nonno Angelo ha iniziato come cameriere per diversi bar, ha poi lavorato presso diverse pasticcerie sul territorio salernitano, apprendendo i segreti del mestiere. Appassionandosi a quel mondo, ne è diventato un esperto e ha deciso di tentare l’avventura in proprio: oggi, dopo più di quarant’anni, quella pasticceria esiste ancora».

La passione si trasmette di padre in figlio:

«Mio padre e mio zio, Gerardo e Antonio, hanno seguito le orme del padre e sono diventati i “Lucky Brothers”, i fratelli Fortunato. Nel negozio in paese apprendono tutti i segreti della pasticceria artigianale. Da qui, all’inizio degli anni ’90, partono per allargare il business. Aprono un laboratorio a Salerno, nella zona industriale, dedicato alle grosse forniture per l’ingrosso».

Oggi Lucky Brothers, oltre al punto vendita al dettaglio di San Mango, rifornisce bar (che rappresentano il 70% del business, con cornetti e brioche), pasticcerie, gelaterie, lidi e ristoranti. Offre prodotti anche per buffet e catering e da qualche anno si è specializzata anche nel salato. Tutto questo senza mai dimenticare i valori dell’artigianalità e della genuinità:

«Dal cornetto alla torta, dai gelati ai semifreddi, tutti i prodotti che realizziamo sono artigianali, realizzati direttamente da noi. Niente dolci congelati, niente prodotti pronto forno. È tutto frutto del nostro lavoro».

Nel tempo è rimasta anche l’impronta familiare dell’impresa:

«Oggi lavoriamo in dieci alla pasticceria di San Mango e al laboratorio di Salerno e siamo quasi tutti membri della famiglia Fortunato. Ci affiancano solo due/tre operai a seconda delle varie esigenze».

Lucky Brothers continua a crescere: tra pochi giorni nella stessa struttura a Salerno dove oggi c’è il laboratorio per la vendita all’ingrosso, si aprirà un nuovo punto vendita al dettaglio.

Pasticceria, un mercato che non conosce crisi


D’altronde il mercato della gelateria e della pasticceria artigianali, Made in Italy, non conosce crisi. L’analisi emersa all’ultimo Sigep, il Salone internazionale di Rimini dedicato al tema, parla di produzioni famose e apprezzate in tutto il mondo.

Il mercato mondiale del gelato artigianale vale oggi 15 miliardi di euro, in crescita del 4% l’anno tra il 2015 e il 2018. In Italia il consumo è preponderante: i due terzi dei consumatori nel nostro Paese prediligono un prodotto artigianale a quello industriale. Qui i consumi si sono moltiplicati di sei volte: non esiste ad oggi un prodotto alimentare che possa vantare una crescita simile. Anche sul fronte della produzione il primato è italiano: il 65% delle gelaterie artigianali europee si trova in Italia. Sono 150mila gli addetti del settore.

Anche la pasticceria artigianale fa registrare grandi numeri. L’export Made in Italy arriva a 600 milioni di euro annuo, con una crescita che nel 2017 ha segnato il +5,8%. I prodotti italiani spopolano soprattutto in Francia (122,3 milioni, il 20,4% delle esportazioni Made in Italy) e Germania (108,7 milioni, il 18,2% del totale).

Le imprese di pasticceria artigianale in Italia sono oggi più di 43mila, che danno lavoro a più di 155mila persone.

Lucky Brothers e Joykos: la sfida di oggi si chiama futuro


Un’azienda con quaranta anni di storia sopravvive se ha radici ben salde nella tradizione, ma la testa proiettata al futuro. Lucky Brothers ha aperto da diverso tempo le pagine Facebook e Instagram dell’azienda, riscontrando un notevole successo:

«Le stesse persone che ci seguivano sui social hanno cominciato a chiederci i nostri prodotti, anche in altre zone d’Italia. Per fare solo qualche esempio, abbiamo inviato uova di Pasqua decorate in Sicilia e pastiere in nord Italia, a Venezia. Una signora che ha un negozio a Parigi ci ha poi contattato per ricevere torte e biscotti di nostra produzione».

Potere del web e dei social media. Un potere che però va sfruttato con professionalità e competenze:

«Con un mercato in continua evoluzione, con la crescita delle vendite online, abbiamo deciso di intraprendere questo percorso accanto a Joykos, che può offrirci la possibilità di incrementare le vendite online. L’obiettivo è di avere un riscontro ancora più positivo di quanto siamo riusciti a fare sinora».

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